Accordo territoriale logistica e sostenibilita': volano di sviluppo

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Nell'ultima seduta del 30 aprile 2020 il Consiglio Comunale di Castel San Pietro Terme ha approvato la variante all'accordo territoriale per gli ambiti produttivi del nuovo Circondario imolese (sottoscritto il 21 ottobre 2015) per recepire le...

Data:

14 maggio 2020

Accordo territoriale logistica e sostenibilita
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Nell'ultima seduta del 30 aprile 2020 il Consiglio Comunale di Castel San Pietro Terme ha approvato la variante all'accordo territoriale per gli ambiti produttivi del nuovo Circondario imolese (sottoscritto il 21 ottobre 2015) per recepire le indicazioni del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) in riferimento alla grande logistica e per definire politiche territoriali per l'ambito del Fossatone.
Un aggiornamento necessario, alla luce dei nuovi strumenti di pianificazione territoriale vigenti (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e Piano Urbano della Logistica Sostenibile) e al Piano Territoriale Metropolitano-PTM in corso di elaborazione. In particolare il PUMS identifica sull'intero territorio della città metropolitana, oltre all'Interporto, 4 ambiti produttivi sovracomunali come vocati a ospitare la grande logistica poiché in prossimità di un casello autostradale e di una stazione SFM (Martignone, Altedo, San Carlo e Imola).

Per quanto riguarda il territorio del Nuovo Circondario imolese, le strutture per la logistica (cui sono assimilate le attività di e-commerce) di grandi dimensioni maggiori di 10.000 mq di superficie fondiaria, potranno essere localizzate all'interno degli Ambiti Produttivi Sovracomunali di Imola e San Carlo; mentre le attività di logistica, di dimensioni inferiori o uguali a 5.000 mq, potranno insediarsi negli Ambiti Produttivi Sovracomunali di Osteria Grande (Comune di Castel San Pietro Terme) e Valle del Santerno (Comuni di Borgo Tossignano e di Casalfiumanese).

«L'atto prima di essere approvato dal Consiglio Comunale di Castel San Pietro Terme – sottolinea il sindaco Fausto Tinti – è stato approvato in assemblea del Circondario imolese con grande maggioranza, anche con qualche voto della minoranza, ed è stato già approvato anche in Città Metropolitana. Le modifiche che interessano il nostro territorio vanno a rappresentare la chiave di volta per lo sviluppo del nostro territorio secondo i progetti di espansione già previsti dal Piano Strutturale Comunale delle aree produttive ed artigianali e dal Piano Operativo Comunale».

«Nel Circondario imolese, le modifiche riguardano il territorio di Medicina e ovvero l'area del Fossatone – prosegue il primo cittadino – e i Comuni di Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo per l'area produttiva San Carlo e il Comune di Imola per l'area San di Imola su cui andremo ad introdurre un'opportunità innovativa: le aree sono inserite nell'ambito del PSC tra quelle vocate, insieme all'Interporto, ad ospitare insediamenti di logistica di medie e grandi dimensioni. L'economia dei flussi di merci potrà dare energia, fare da volano all'economia produttiva e della manifattura, vera specializzazione e tratto distintivo del nostro territorio e dell'Emilia-Romagna. Al fianco della possibilità di prevedere insediamenti di logistica, si introduce all'interno del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile un concetto molto forte: quello della sostenibilità. In particolare, laddove venga realizzata una logistica di medie dimensioni, è previsto un principio di perequazione territoriale: i soggetti attuatori devono cioè provvedere alla Città metropolitana, attraverso una quantificazione di 4 euro al metroquadro, un impegno favore del benessere di tutti i cittadini del Comuni bolognesi. Ecco perché – aggiunge ancora Tinti – il Consiglio Comunale di Castel San Pietro Terme auspica, così come la delibera approvata da tutti i Comuni del Circondario, che gli introiti della perequazione territoriale prevista dall'accordo a favore della Città Metropolitana di Bologna vengano destinati in termini prevalenti alla manutenzione e ai servizi di gestione metropolitana interessanti il complesso delle aree da cui sono stati generati per la realizzazione delle opere del PUMS. Tradotto: quegli introiti devono essere re-investiti per le opere del PUMS del Circondario imolese e finalizzati al benessere dei cittadini che vengono comunque impattati dai nuovi insediamenti logistici. Tali accordi di sostenibilità delle aree produttive rimanderanno, poi, ad accordi di programma che dovranno essere siglati dai singoli Comuni coinvolti e dalla stessa Città metropolitana».

«Credo che le modifiche all'Accordo Territoriale per gli ambiti produttivi del Circondario imolese – conclude Tinti – rappresentino un passo in avanti, soprattutto in questo momento di uscita dalla fase dell'emergenza sanitaria del Covid-19 e di avvio della fase di ripartenza del Paese e dell'intero Pianeta, dal punto di vista della collaborazione fra i Comuni e la Città Metropolitana. L'economia dei flussi, e quindi della logisica, non ha confini e la realizzazione di nuovi hub sulla cintura nord dell'area metropolitana sulle grandi vie di sviluppo e movimentazione delle merci, e a ridosso di importanti caselli autostradali, può tramutarsi anche in un importante volano di sviluppo economico, occupazionale e anche demografico per questo territorio messo a dura prova da una crisi economico-sanitaria inedita quanto inaspettata».


Ultimo aggiornamento: 24/11/2020, 15:37

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