Convenzione Bonifica Renana: messa in sicurezza bacino calanchivo Cà di Trebbo - Molino dell'Aquila

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Con l'approvazione della Convenzione da parte del Consiglio Comunale nella seduta di martedì 26 ottobre, il Comune di Castel San Pietro Terme affida al Consorzio di Bonifica Renana la realizzazione dell'intervento di messa in sicurezza del...

Data:

28 ottobre 2021

Convenzione Bonifica Renana: messa in sicurezza bacino calanchivo Cà di Trebbo - Molino dell
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Con l'approvazione della Convenzione da parte del Consiglio Comunale nella seduta di martedì 26 ottobre, il Comune di Castel San Pietro Terme affida al Consorzio di Bonifica Renana la realizzazione dell'intervento di messa in sicurezza del bacino calanchivo da località Cà di Trebbo a Molino dell'Aquila a rischio idrogeologico per frana attiva. 

In base alla convenzione, il Consorzio assume le funzioni di progettazione, stazione appaltante nonché di direzione dei lavori, mentre il Comune potrà esercitare l'attività di controllo tecnico e amministrativo. 

«Continua l'impegno dell'Amministrazione per prevenire e dare soluzione alle criticità che purtroppo caratterizzano il nostro territorio, molto fragile dal punto di vista del dissesto idrogeologico – sottolinea il vice Sindaco, Andrea Bondi –. Abbiamo demandato al Consorzio Bonifica Renana il ruolo di progettista e soggetto attuatore dei lavori e di tutta la fase di verifica ed esecuzione dell'opera per un intervento di regimazione delle acque e di sistemazione dell'area calanchiva in cui vi sono ancora frane in atto. La località è Molino dell'Aquila, all'altezza del Ponte della Mingardona, vicino San Clemente al confine sud del territorio comunale. Già questa estate – ricorda l'amministratore –  Bonifica Renana aveva svolto un primo intervento in quell'area proprio perché è l'ente deputato a provvedere alle sistemazioni idrauliche e al consolidamento delle aree calanchive. Quanto al finanziamento dell'opera, esso deriva da un contributo ottenuto dal Ministero dell'Interno tramite un bando pubblicato nel 2020 e assegnato quest'anno».

L'importo previsto per l'opera è di 137.221,01 euro, somma che era stata assegnata all'Amministrazione comunale castellana dal Ministero dell'Interno, con il bando “Contributi ai comuni per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza di edifici e del territorio anno 2021 - art. 1, comma 139 e seguenti, L. 145/2018”.

Come evidenzia la relazione tecnica presentata al Ministero, la zona in prossimità dell'abitato di Molino dell'Aquila è storicamente interessata da numerosi fenomeni di colamento di fango, mobilizzatisi dall'area calanchiva che si sviluppa a partire dalla sovrastante località Ca' di Trebbo. L'intervento di messa in sicurezza è divenuto necessario in seguito al movimento franoso verificatosi del maggio 2019 che aveva determinato la completa ostruzione dei fossi di scolo e della carreggiata stradale della via Destra Sillaro, impedendo a numerosi cittadini residenti tra i Comuni di Castel San Pietro Terme, Monterenzio e Casalfiumanese l'accesso alle proprie abitazioni.

L'intervento affidato in convenzione consiste nel «drenaggio sub-superficiale dei deflussi individuati nella porzione apicale del bacino calanchivo ed il consolidamento della medesima area, nel settore sommitale privo di vegetazione e pericolosamente esposto agli agenti di degradazione meteorica ed ai deflussi idrici incontrollati, unitamente ad interventi di manutenzione della rete di deflusso idrico superficiale e riprofilatura morfologica basale».

In particolare, si prevede la realizzazione di protezioni con geocomposito anti-erosivo abbinato a rete metallica, trincee e canali drenanti, briglie di consolidamento, e una grata in legname e pietrame a protezione della sponda di monte del fosso perimetrale basale, nel tratto posto nelle immediate adiacenze alla viabilità comunale a fondo bianco di via Destra Sillaro.

La progettazione delle opere prevede l'approvazione in linea tecnica del progetto definitivo da parte del Comune di Castel San Pietro Terme e istanza di parere preventivo alla Soprintendenza Archeologica. Tenendo conto dei giorni festivi, dei periodi di inattività per inagibilità del cantiere, del tempo necessario per organizzare i lavori, ordinare i materiali, per l'esecuzione delle opere si stima siano necessari 90 giorni naturali consecutivi.

Ultimo aggiornamento: 06/11/2021, 11:33

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