Sono saliti a 127 i profughi ucraini - metà donne e metà bambini - giunti fino ad oggi sabato 26 marzo nel territorio del Comune di Castel San Pietro Terme, di cui si stanno costantemente prendendo cura i volontari del Coc - Centro Operativo Comunale di Protezione Civile.
Nell'ormai consueta riunione settimanale del coordinamento del Coc, presieduta da sindaco Fausto Tinti, affiancato dal vicesindaco Andrea Bondi, si è fatto il punto della situazione, individuando le possibili soluzioni per rispondere a esigenze e problematiche che si manifestano nell'accoglienza di queste persone in fuga dalla guerra, che sono state accolte, non solo da parenti e amici che se ne fanno carico completamente, ma anche da tante altre famiglie castellane che hanno dato la propria temporanea disponibilità e dalla parrocchia.
«A questo punto è urgente la necessità di reperire altre famiglie disposte a offrire ospitalità per condividere lo sforzo di quelle che generosamente da oltre un mese lo stanno già facendo – afferma il sindaco Fausto Tinti -. Facciamo appello al grande cuore delle famiglie castellane. Abbiamo bisogno di trovare altre collocazioni temporanee disponibili per almeno uno o due mesi, che potranno essere utilizzate anche a rotazione, per continuare ad ospitare quei profughi che non necessitano, o per i quali al momento non c'è la disponibilità di un alloggio a lungo termine. Precisiamo che non è possibile accogliere minori non accompagnati, ma solo mamme con bambini.
127 persone da accogliere e da gestire sono un numero davvero alto per la nostra comunità. Sappiamo che altri castellani stanno autonomamente continuando a invitare altri parenti e amici ucraini e a prendersene cura direttamente. Rendiamo onore alla loro generosità, ma l'Amministrazione comunale con le forze e le risorse che ha a disposizione non è in grado di gestirne altre».
Intanto, se arriveranno le necessarie autorizzazioni da Roma, dovrebbe iniziare da metà della prossima settimana il graduale trasferimento di 44 persone, che si trovano in ospitalità temporanea presso famiglie castellane, in altri alloggi gestiti dal consorzio Arcolaio (l'associazione Arc en Ciel si sta occupando della sistemazione degli immobili). Queste persone saranno trasferite in cinque appartamenti a Poggio e in due appartamenti disponibili a Castel San Pietro Terme.
Per la gestione degli aiuti, il Comune ha emesso due avvisi pubblici. Uno è rivolto agli esercizi commerciali disponibili a organizzare raccolte di specifici materiali individuati dal Coc in base alle necessità dei profughi presenti nel territorio comunale. L'altro è rivolto alle associazioni disponibili a collaborare su diversi livelli: dal coordinamento in qualità di capofila, all'organizzazione di raccolte di materiali negli esercizi commerciali o da privati, e alla gestione del fondo comunale che è stato attivato a supporto dell'accoglienza dei profughi per rispondere ai bisogni che non possono essere soddisfatti dalle raccolte organizzate negli esercizi commerciali e da privati.
A questo proposito si ricorda che l'IBAN, del Comune di Castel San Pietro Terme, al quale si possono fare donazioni è: IT67-L-05034-21002-000000005265 - causale: Accoglienza profughi Ucraina a CSPT. In alternativa i versamenti possono essere effettuati sul portale pagamenti on-line verso il Comune di Castel San Pietro Terme: https://portale-castel-san-pietro-terme.entranext.it. Inoltre, per una migliore organizzazione delle risorse, si prega di comunicare disponibilità di immobili o beni, scrivendo a: prontosindaco@comune.castelsanpietroterme.bo.it
Oltre alle donazioni di singoli cittadini sull'Iban del Comune, sono in arrivo importanti versamenti da parte del Lions Club e del Giardino degli Angeli.
Fra le altre forme di solidarietà, segnaliamo quella lanciata da Francesco Bonfiglioli, giovane titolare del panificio “Madrè – Fucina Sensoriale” in via Marconi 7B, che domenica 3 aprile donerà l'intero incasso «a una piccola bakery situata a Kiev, che continua a sfornare pane per chi scappa dalla guerra e per chi purtroppo è costretto a rimanere».
Per quanto riguarda gli aspetti sanitari, prosegue l'impegno della Croce Rossa per fornire ai profughi le informazioni e il servizio di trasporto non solo per la vaccinazione anti Covid e per i vaccini obbligatori nel nostro Paese per la frequenza scolastica, ma anche per accedere alle cure di cui hanno bisogno per varie patologie.
Sul fronte degli inserimenti scolastici, mentre diversi bambini e ragazzi stanno seguendo le lezioni in didattica a distanza dall'Ucraina per non perdere l'anno scolastico, al momento sono una decina i bambini che saranno accolti nelle scuole materne, sia statali che paritarie, e altrettanti stanno già frequentando le primarie o le medie (si ricorda che la Giunta ha modificato i regolamenti per consentire ai bambini ucraini di utilizzare gratuitamente il trasporto scolastico e la mensa scolastica).
In più una decina di ragazzi frequenteranno i corsi di italiano organizzati dalle scuole superiori di Imola.
Sta proseguendo inoltre il corso di italiano per i profughi ucraini adulti che si tiene ogni venerdì mattina nella sede scout dal CPIA.
Sarà presto attivato un cellulare in dotazione ai volontari del Coc che istituiranno un gruppo whatsapp per tenersi in contatto con le famiglie di profughi e rispondere alle loro richieste e necessità.