Oltre 300 ragazzi delle scuole castellane hanno partecipato questa mattina – giovedì 1 febbraio – a un importante incontro organizzato nell'ambito delle attività programmate dall'Amministrazione comunale di Castel San Pietro Terme per la promozione e diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile soprattutto tra i giovani.
Protagonista dell'evento, che si è tenuto al Cassero Teatro Comunale, è Margherita Asta, sorella dei gemellini Salvatore e Giuseppe Asta e figlia di Barbara Izzo, che sono morti per l'esplosione di un'autobomba che era destinata al giudice Carlo Palermo il 2 aprile 1985 a Pizzolungo in provincia di Trapani (*).
In apertura dell'incontro, è intervenuta Giulia Naldi, assessora alla Scuola e alla Legalità e Diritti dei Cittadini del Comune di Castel San Pietro Terme, che ha affermato: «E' importante ricordare tutte le storie di mafia, non solo le morti illustri. La storia di Margherita Asta ci dimostra che la mafia coinvolge tutti. La ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia dolorosa, che per noi è fonte di ispirazione per costruire una società migliore. Un ringraziamento speciale alle scuole che hanno accettato questo invito e hanno fatto partecipare con grande entusiasmo i loro alunni, che hanno rivolto tantissime domande a Margherita Asta».
Poi sono intervenute la consigliera Francesca Marchetti, in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, che ha sottolineato che «il valore della testimonianza di Margherita Asta è in particolare nell'aver trasformato il suo dolore in impegno al servizio della comunità», e le due dirigenti scolastiche: Giovanna Chianelli della Direzione Didattica Statale di Castel San Pietro Terme, che ha evidenziato che i bambini hanno un forte senso di giustizia e questa testimonianza è per loro un esempio di come possono continuare a tenerlo vivo anche da adulti, e Silvia Palladini dell'Istituto Comprensivo di Castel San Pietro Terme, che ha incitato i ragazzi ad apprezzare questo incontro preparato per loro, perché non sempre capita nella vita di avere opportunità come questa e bisogna farne tesoro.
Inoltre era presente anche la vicesindaca Anna Venturini del Comune di Castel Guelfo che partecipa ai progetti sulla legalità del Circondario imolese.

Nel corso della mattinata si sono alternati in platea due gruppi di studenti: nella prima parte gli alunni di 7 classi quinte delle scuole primarie, di cui 5 della Direzione Didattica Statale (3 classi della Sassatelli, 1 della Albertazzi, 1 della Don Milani di Poggio) e 2 dell'Istituto Comprensivo (della scuola Serotti di Osteria Grande), mentre nella seconda parte della mattinata erano presenti 7 classi prime della scuola media F.lli Pizzigotti dell'Istituto Comprensivo.
«Le mafie non guardano in faccia nessuno – ha sottolineato Margherita Asta rivolgendosi ai ragazzi-, siamo tutti coinvolti. Io avevo la vostra età al momento dell'attentato (*). Cosa possiamo fare a 10 o 11 anni? Scegliere da che parte stare, studiare, informarci. Le mafie agiscono ovunque, anche al nord, uccidendo e negando dei diritti a tutta la comunità. Non fatevi rubare i sogni e le speranze, lottate per questo, abbiate fiducia nel futuro. Provare rancore e sentimenti negativi non aiuta, invece cercare di dare un senso a quel dolore, aiuta a conviverci. Se io non ero su quella macchina con mia madre e i miei fratelli, è perché dovevo rimanere viva, per raccontare e far ricordare quello che è accaduto, per testimoniare e dare un contributo alla collettività».
(*) Al momento dell'esplosione, i familiari di Margherita Asta passavano di lì in auto, poiché la madre Barbara Izzo stava accompagnando i due gemellini a scuola. Per un puro caso quel giorno Margherita non era in quell'auto.
Il giudice Carlo Palermo era nel mirino degli attentatori poiché, quando era in servizio a Trento, aveva scoperto un traffico di droga e armi che avveniva con la collusione fra mafia e politica. Quando gli fu tolta quell'inchiesta, il giudice chiese di essere trasferito a Trapani dove era stato ucciso un altro giudice, per continuare a seguire altre piste mafiose.
Per saperne di più, questo è il link al video sulla storia che è stato proiettato al Cassero: https://youtu.be/s3Die9PN9g8?si=FT26K0XcdggmrfMR
Diverse sono le attività che l'Amministrazione comunale di Castel San Pietro Terme ha realizzato e sta realizzando sul territorio per la promozione e diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile soprattutto tra i giovani. Fra le tante iniziative, si sono tenuti nel 2023 laboratori nelle scuole in collaborazione con l'Associazione Libera con il coinvolgimento di 8 classi, il laboratorio di videomaking in giugno/luglio, nel quale i ragazzi dei centri giovanili e del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi hanno prodotto un video sul tema della legalità e l'iniziativa “Il Portico della Legalità” tenuta a dicembre. Inoltre il Comune di Castel San Pietro Terme è capofila del progetto "A ruota libera verso il 21 marzo” che viene realizzato in collaborazione con i comuni dei Circondario Imolese nell'ambito dell'Accordo di Programma con la Regione Emilia-Romagna.